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Garbatella, una fascinating diversion secondo il Financial Times

Garbatella foto della insegna stradale

Recentemente il Financial Times ha segnalato il quartiere Garbatella come “a fascinating diversion from the centre” e, non per vantarci, noi lo sappiamo da un po’. 😊  Perfetto mix di romanità, storia, architettura e street art difficilmente ravvisabile altrove: la Garbatella resta uno dei quartieri preferiti dai romani e, da adesso, speriamo anche da voi che ci leggete da lontano.

Parliamone un po’!

Partiamo innanzitutto dalla storia del nome: chi o cos’era “GARBATELLA”?

Piazza Brin Garbatella

Per anni si è ritenuto che fosse il soprannome di una donna, Clementina Eusebi, proprietaria dal 1834 di una celebre osteria poco distante dalla Basilica di San Paolo e che derivasse dalla contrazione dei due aggettivi garbata e bella. In realtà, di recente, si è scoperto che Clementina era figlia di una certa Maddalena che di cognome faceva, pensate un po’, Garbata! Dunque Garbatella, figlia di Garbata! Questa non la sapevate, eh? E com’era fatta Clementina? Ovviamente non abbiamo una fotografia ma dal 1931, sulla facciata di un edificio di piazza Geremia Bonomelli, ci trovate un suo busto. Chissà se le somiglia almeno un po’!

Esplorare Garbatella puo’ però essere complesso: vicoli, piazze, salite, discese, fontane e scorci incredibili. Vogliamo indicarvi le parti che non potete davvero mancare!

Piazza Brin

Non potete che partire da qui, nel luogo dove fu posta la prima pietra del quartiere, alla presenza di Vittorio Emanuele III, il 18 febbraio 1920. Garbatella ha dunque 102 portati benissimo! Ma la prima pietra di cosa? Dei primi lotti costruiti secondo un progetto avvenieristico di Città Giardino.

Passate sotto l’arco e state con il naso all’insù! I primi lotti sono davvero speciali e voi vi trovate nella parte più antica! Lo stile architettonico dei primi lotti è anche noto come barocchetto e i suoi creatori originari sono Gustavo Giovannoni e Innocenzo Sabbatini.

Perché “piccolo barocco”? Per le modanature di sapore medievale, le figure di animali sparsi qua e là nelle cornici, per la quantità di decorazioni floreali tuttavia sempre rimanendo nell’ambito (e nei prezzi) dell’edilizia popolare: niente marmi ma stucchi, niente pietre preziose ma calce bianca o dipinta. E poi i giardini! Non perdetevi le aree comuni dove potrete trovare ancora gli stenditoi usati dai condomini (ma ricordatevi: Garbatella non è un parco giochi, le persone ci vivono davvero! Siate discreti e chiedete sempre il permesso prima di fotografare!). Preserviamo l’atmosfera unica, autentica e originale di un quartiere romano, abitato dai romani.

Insegna del lotto 4 a Garbatella
Piazza Damiano Sauli

Scenografica, ampia, accogliente. Ci troverete la Scuola Elementare Cesare Battisti realizzata nel 1930, in epoca  fascista, con ancora 4 aquile littorie ben visibili in facciata. Accanto ad essa, la Chiesa di San Francesco Saverio, la prima parrocchia, appena diventato Papa. Pensate che nel dopoguerra, da studente, il futuro Pontefice si recava ogni giorno proprio alla Garbatella per aiutare nel servizio pastorale.

I tredici villini del Lotto 24

Denominati anche “casette modello”, tra via delle Sette Chiese, via De Jacobis e via Borri. Il lotto fu edificato in occasione del XII Congresso Internazionale delle Abitazioni e Piani Regolatori del 1929 e per gli appassionati di architettura è imperdibile!

Via delle Sette Chiese

La lunga strada (oltre 3 km) che collega la basilica di San Paolo fuori le mura sulla via Ostiense a quella di San Sebastiano sulla via Appia incrociando la via Ardeatina nei pressi delle Fosse Ardeatine, attraversa il territorio “delle catacombe”. È qui che infatti troverete il complesso di catacombe più rilevanti dei primi secoli del cristianesimo. Un tour che potete abbinare con la vostra esplorazione del quartiere.

Fonte Immagine: caragarbatella.it
Il Palladium

Costruito negli anni ’30 su progetto di Innocenzo Sabbatini. Nato per essere Cinema Teatro Garbatella a piano terra e alloggio per gli artisti al piano superiore è oggi un vivacissimo luogo di musica e cultura.

I Bagni Pubblici

Sempre costruiti da un Sabbatini ispirato dall’Antica Roma (guardate il coronamento: non vi ricorda la Basilica di Massenzio o le Terme di Diocleziano?), i bagni nascevano per provvedere alle esigenze igieniche delle famiglie che vivevano nelle case popolari. Si trattava di nuclei abitativi sempre molto “affollati” e privi di acqua corrente ecco dunque perchè si decise di supplire con stabilimenti con docce e vasche. Rimasero in funzione fino agli anni ’60 e oggi ospitano centro polifunzionale Moby Dick.

Bagni pubblici di Garbatella
Piazza Sapeto

Realizzata nel 1925, durante l’espansione del quartiere. Le strade di quest’area vennero dedicate ai missionari e la piazza fu dedicata a Giuseppe Sapeto, che pose le basi per una colonia italiana in Eritrea. Da qui si vede l’orologio del famoso Albergo Rosso, riacceso per la prima volta nel Febbraio 2020 in occasione del Centenario del quartiere e che, da allora, ne illumina di nuovo le vivaci notti.

Altra immagine di Garbatella
I tre Alberghi Suburbani, Rosso, Bianco e Giallo

Concepiti dal solito Sabbatini alla fine degli anni ’20 per accogliere gli sfollati del centro di Roma. Gli alberghi, nel tempo, hanno subito trasformazioni e sono stati teatro di storie incredibili ma, per saperne di più, dovrete venirci con noi   Una curiosità: nel corso della sua visita a Roma, Gandhi, (dicembre 1931) visitò l’Albergo Bianco. Avete capito bene! Proprio lui!

9 - scala degli innamorati Garbatella
Scala detta “degli Innamorati”

Si sale da Piazza Ricoldo da Montecroce. Qui troverete la deliziosa Fontana della Carlotta (e voi sapete già perché si chiama così, giusto?).
tanto cara al quartiere. Il nome dell’architetto? Provate a indovinare!

VOTA GARIBALDI LISTA N.1 – Via Basilio Brollo

Risale al 1948, le prime elezioni dopo la guerra e le prime in cui votarono le donne. Si tratta di un manifesto elettorale e fa riferimento alla lista del Fronte Democratico Popolare il cui simbolo era, appunto, il volto di Garibaldi. È una delle pochissime scritte storiche ancora “in vita” a Roma. Protagonista di una scellerata cancellazione a marzo 2019, “per errore”, fu subito ripristinata visto il suo valore di testimonianza storica.

10 vota garibaldi Garbatella

Naso all’insù per le differenze! Camminando vi accorgerete che i lotti, cambiano. Dopo gli anni Venti e con l’arrivo del Fascismo, si cominciarono a costruire palazzi più grandi e alti per ospitare un sempre crescente numero di immigrati. Vi diamo uno spunto: guardate bene il Lotto VIII in via Luigi Fincati. Ci troverete molte differenze con i primi nuclei storici.

11 barocchetto Garbatella
12 lotto VIII Garbatella
La Street Art

O l’Arte urbana, o l’arte pubblica o, insomma, quell’arte che ci piace e che vi abbiamo spesso portato in giro a scoprire. Negli ultimi tre anni la street art a Garbatella è letteralmente esplosa. Dall’opera di STEN & LEX al progetto MURI SICURI che ha portato una nuova “Garbata” nel quartiere, le pareti hanno iniziato ad unirsi al coro di amore per questa parte di città. Ma non solo! Troverete ovunque stencil e poter interessantissimi di artisti internazionali che hanno voluto farsi trovare proprio qui. Sentirete il disperato bisogno di una macchina fotografica.

17 Murales a Garbatella
13 Murales a Garbatella
16 Murales a Garbatella
14 Murales a Garbatella
15 Murales a Garbatella
Cinema Mon Amour

L’occhio del regista vede la bellezza prima e meglio di altri, si sa. Ecco perché Garbatella è stata molto spesso un grande e popolarissimo set cinematografico. Ve ne diciamo solo tre: “Una vita violenta’ di Pier Paolo Pasolini, ‘C’eravamo tanto amati’ di Ettore Scola, ‘Caro diario’ di Nanni Moretti. Ci pare già abbastanza per sognare. Più recentemente la serie TV ‘I Cesaroni’ ha scelto Piazza Giovanni da Triora come location per il famoso bar.

ceravamo tanto amati 1974
Fonte immagine: https://quinlan.it/2013/03/06/ceravamo-tanto-amati/

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